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di Daria Benetazzo

Ogni singolo lettore lo direbbe con parole diverse, ma tutti sarebbero d’accordo sul concetto: quando ci si immerge completamente nella lettura di un libro, sia il corpo che la mente sperimentano sensazioni uniche, difficili da descrivere con termini scientifici.
Chi si è incaricato di analizzare gli effetti che leggere un libro produce sulle persone, sistemando i risultati in una bella infografica, è la biblioteca dell’università della Virginia: proprio come si fa con gli effetti sull’organismo di una tazza di caffè, una sigaretta o una lattina di Coca-Cola, anche i fenomeni cognitivi prodotti dalla lettura di un libro sono analizzati dai primi 10 minuti fino a diversi anni dopo. I risultati illustrati dalla University of Virginia Library possono essere raccontati così:

Avete appena preso in mano il libro e letto le prime pagine: avvertite una stimolazione multisensoriale di vista, tatto e olfatto, un aumento dell’attività cerebrale, una sorta di disorientamento e un senso come di un “nuovo inizio”.
Siete andati avanti, è passata la prima mezzora: vi sentite trasportati in un luogo e un tempo diversi (qualcuno potrebbe parlare addirittura di allucinazioni visive e uditive) e sentite il bisogno di “intervenire fisicamente” sul libro facendo le famigerate “orecchie” alle pagine, oppure annotazioni, sottolineature.

A un’ora dall’inizio della lettura, l’immersione è totale: nel caso dei romanzi, il mondo reale comincia effettivamente ad allontanarsi, siete in profonda connessione psicologica con i personaggi e gli eventi al punto da ridere o piangere con loro. Tra gli “effetti collaterali” di questa esposizione a fatti e idee nuove, c’è una crescita della conoscenza dell’animo umano, che la ricerca definisce semplicemente apprendimento.

L’ora è passata (ma probabilmente non ve ne siete accorti): non riuscite a separarvi dal libro, e il bisogno di andare avanti è ormai così forte da farvi trascurare necessità come quelle del cibo o del sonno.

Che siano passate ore, giorni o settimane, ormai avete finito il libro: prevale un’intensa malinconia, molti rileggono il libro per ritrovare le stesse sensazioni dell’inizio. Altri, invece, vorrebbero tornare indietro nel tempo a prima della lettura, perché forse il mondo sembrava meno complicato ma, paradossalmente, dopo un breve periodo, finiscono per cercare volumi ancora più stimolanti.

Sono passati anni da quel libro: gli effetti si percepiscono ancora, molti di voi sono diventati lettori abituali e sono entrati in un ciclo di apprendimento e curiosità continua.

Si potrebbe concludere, quindi, che il principale effetto a lungo termine della lettura sulla mente umana è l’innesco di una curiosità di leggere altri libri che non finisce mai. Quello che l’infografica della University of Virginia Library non specifica, ma che è bene ribadire, è che a produrre questi effetti non sono tutti i libri: solo quelli che ci piacciono.




1 Comment:

  1. Williamsand ha detto:

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