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Nobel a Dylan, giusto o sbagliato? Non c’è una risposta, ci sono punti di vista che per altro si distribuiscono equamente tra noi due (Gioia pro Dylan, Vale contro).

Quando si ha a che fare con la letteratura, si affronta una materia vastissima quanto opinabile, ed è giusto che sia così. Per noi l’assegnazione del premio è stata l’occasione per chiederci:

Quanti autori Nobel abbiamo letto? Quali consiglieremmo da leggere, e soprattutto, in quale stato d’animo?

Siamo andate a riscoprire i capolavori degli scrittori che l’hanno vinto dal 1901 ad oggi, ed eccoci con una lista di libri da leggere: dieci consigli di libri da Nobel che vogliamo suggerirvi spulciando tra i 110 grandi grandi autori premiati dall’Accademia di Stoccolma in più di un secolo.

1) Doris Lessing (Nobel nel 2007)

Motivazione: “that epicist of the female experience, who with scepticism, fire and visionary power has subjected a divided civilisation to scrutiny”

Ti consigliamo “La brava terrorista” se sei irriverente, ti senti un perenne studente e  ami la scrittura piana senza fronzoli. In novantaquattro anni di vita Doris Lessing ha potuto scrivere di tutti i più grandi temi del Novecento. Ha affrontato svariati tipi di generi letterari, dal romanzo psicologico, a quello fantascientifico. Si merita un posto nella nostra lista non soltanto perché amava i gatti ;), che ha reso protagonisti di alcuni suoi racconti, ma anche per averci regalato delle testimonianze letterarie come “La brava terrorista”.  Ve lo consigliamo come punto di inizio per la scoperta della lunghissima bibliografia dell’autrice di origini britanniche.

2) Alice Munro (Nobel nel 2013)

Motivazione: “master of the contemporary short story”

Ti consigliamo “Amico nemico amante” se sei una persona passionale, paziente e osservi i dettagli. Il suo è il Nobel per la letteratura più recente della nostra lista. Le motivazioni per cui si è scelto di dare il premio alla scrittrice canadese, si riducono ad un un’unica, esauriente definizione: “maestra del racconto breve contemporaneo”. Questo titolo è uno dei suoi più famosi, ma ha scritto anche “In fuga”, ad esempio, titolo in cui potreste incappare giocando con la nostra APP

3) Heinrich Böll (Nobel nel 1972)

Ti consigliamo Opinioni di un Clown” se non sopporti l’arroganza del potere, sei ironico idelista

Motivazione: “for his writing which through its combination of a broad perspective on his time and a sensitive skill in characterization has contributed to a renewal of German literature”

Un libro che si trova inevitabilmente nel programma di ogni corso di letteratura tedesca. Perché racconta benissimo la storia della Germania, dalla seconda guerra in poi, attraverso il più inusuale dei protagonisti: un giovane che vuole fare “di lavoro” il clown: la figura grottesca per antonomasia, che di mestiere mette in ridicolo la società. Tutte le bugie con cui i ricchi hanno cercato di nascondere gli orrori della guerra sotto il tappeto, lui le scopre e le porta alla luce man mano che cerca di superare il dolore per la separazione dalla sua innamorata. Gioia lo adora e l’ha raccontato qui nella radio recensione.

4) Ernest Hemingway (Nobel nel 1954) 

Ti consigliamo l’eterno “Addio alle armi” e il libro più di nicchia “Fiesta” se sei sensibile, colto e hai momenti in cui il cinismo ti assale

Motivazione: “for his mastery of the art of narrative, most recently demonstrated in The Old Man and the Sea, and for the influence that he has exerted on contemporary style”

Hemingway, dopo aver partecipato alla prima guerra mondiale dislocato sul fronte italiano, dà ascolto all’esigenza di raccontarsi attraverso la scrittura, componendo  un romanzo che è contemporaneamente d’amore, di guerra e di denuncia. Fortemente autobiografico, riporta un’analisi di tutto ciò che è stata la prima guerra mondiale, vista dagli occhi di un autista di ambulanze, quale lui stesso era durante il conflitto. In “Fiesta” Hemingway mette tutta la sua delicatezza e profondità avvolgendo il lettore di un senso di attesa e rivalsa che tocca l’animo nel profondo.

5) John M. Coetzee (Nobel nel 2003)

Motivazione: “who in innumerable guises portrays the surprising involvement of the outsider”

Ti consigliamo “Vergogna” se sei una persona intellettuale, introspettiva e “di stomaco forte” perché riesce a sopportare le situazioni più crude. Vale sostiene che Coetzee sia uno dei più grandi scrittori viventi perché possiede le più grandi doti che un autore dovrebbe avere: è insieme un narratore e un uomo coltissimo, la sua scrittura emoziona, rimanendo lucida ed impeccabile. E non ha paura di dire le cose come stanno. Chapeau! “Vergogna” è un libro durissimo e sublime che Valentina ha raccontato in questa radio recensione

6) Hermann Hesse (Nobel nel 1946)

Motivazione: “for his inspired writings which, while growing in boldness and penetration, exemplify the classical humanitarian ideals and high qualities of style”

Ti consigliamoNarciso e Boccadoro se sei passionale, vuoi leggere un capolavoro, cerchi ispirazione. “Mai più!” Diceva imperiosa la sua volontà, “Domani ancora!” supplicava agonizzante il cuore. Una frase così malamente isolata dal libro, può dire ben poco. Al massimo può far racimolare qualche mi piace se la si condivide su Facebook. In realtà è meno scontata di quello che sembra: incorpora il senso complessivo dell’opera. Ovvero cosa succede quando si incontrano due poli assai distanti: l’intelletto, linea guida della vita di Narciso, e l’arte, madrina ideale di Boccadoro.

7) Gabriel García Márquez (Nobel nel 1982)

Motivazione: “for his novels and short stories, in which the fantastic and the realistic are combined in a richly composed world of imagination, reflecting a continent’s life and conflicts”

Ti consigliamo “Cent’anni di solitudine” o “Dodici racconti raminghi” o “L’amore ai tempi del colera” se sei sentimentale, cerchi una lettura che “ti porti via dalla tua quotidianità” e non ti fai spaventare dai libri lunghi (il secondo e terzo, comunque, sono brevi!). La letteratura sudamericana fa capo a lui, uno scrittore che ha saputo muoversi tra il racconto e il romanzo epocale con un’agilità che fa venire i brividi. Nei suo libri c’è tutto: il sogno, il destino, il desiderio, i rapporti umani, la morte e leggerli è come… mangiare una Sacherorte per un goloso, guardare Manhattan di Woody Allen per un appassionato di cinema, vivere in un ashram per un mistico: è cioè ciò di cui hai bisogno, al più alto livello possibile!

8) José Saramago (Nobel nel 1998)

Motivazione: “who with parables sustained by imagination, compassion and irony continually enables us once again to apprehend an elusory reality”

Ti consigliamo “Cecità” se sei in un periodo un po’ cupo ma vuoi uscire dalla crisi, e se il mistero ti affascina. Mettiamo Saramago vicino a Hesse e Márquez non a caso: sono titani della letteratura. In un tempo e in un luogo non precisati, all’improvviso l’intera popolazione perde la vista per un’inspiegabile epidemia. Chi è colpito dal male è come avvolto in una nube lattiginosa… Un romanzo fantastico giocato sulla metafora della cecità dove gli istinti bestiali, la ferocia irrazionale, la sopraffazione gratuita si rivelano i tratti tipici della natura umana”

9) John Steinbeck (Nobel nel 1962)

Motivazione: “for his realistic and imaginative writings, combining as they do sympathetic humour and keen social perception”

Ti consigliamoUomini e topise sei coraggioso, disincantato, curioso, pronto a tutto (anche a una buona dose di tristezza). Come se non bastasse a convincerti, la traduzione dell’edizione italiana del ’38 è di Cesare Pavese e ha un incipit che è poesia puraUno dei protagonisti del breve romanzo (solo 112 pagine), Lennie Small, è un gigantesco e stupido uomo che non sa controllare la sua forza. Da eterno bambino qual è, comprende appena i concetti fondamentali di vita e morte. Come tutti i bambini, sogna continuamente ad occhi aperti e spetta al suo compagno, George Milton, proteggerlo, spiegargli tutto con pazienza e alimentare continuamente fantasie per un futuro meraviglioso. La sua promessa è che un giorno potranno comprare una  fattoria tutta loro, invece di lavorare da braccianti in quella del padrone, un posto dov’è difficilissimo guardarsi dalla brutalità degli altri uomini.      

10) Mario Vargas Llosa (Nobel nel 2010)

Motivazione: “for his cartography of structures of power and his trenchant images of the individual’s resistance, revolt, and defeat”

Ti consigliamo “Avventura della ragazza cattiva” se sei attivo, vuoi una storia d’amore indimenticabile e ami le storie vere. La passione estrema tra Ricardo per una ragazza cattiva, una niña mala che lo fa impazzire con il suo charme ma gli dice sempre di no, si staglia sullo sfondo degli anni Sessanta e Ottanta. Vargas Llosa è un grado di disegnare un ritratto vivo e palpitante del mondo europeo e latinoamericano.

Buona lettura, in buona compagnia! E scriveteci qui sotto nei commenti, se seguirete i nostri consigli




2 Comments:

  1. Paolo ha detto:

    Consiglierei anche “Le avventure di Augie March” di Saul Bellow (Nobel, credo nel 1976)


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