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In La verità sul caso Harry Quebert, Marcus Goldman era innanzitutto, in quanto narratore, il mezzo che permetteva al lettore di risalire all’inchiesta sull’assassinio di Nola Kellergan. Mi sembrava quindi indispensabile prolungare l’esplorazione della personalità di Marcus in un altro romanzo, dove questo personaggio, sempre nella sua funzione di narratore, si sarebbe ritrovato, stavolta, al centro del prisma.

Volevo presentarlo ai miei lettori, offrirgli un passato, una storia, una famiglia. E volevo che a raccontare Marcus fosse lo sguardo che su di lui posano i suoi due migliori amici.

Oggi vi consigliamo l’ultimo libro di Joël Dicker, “Il libro dei Baltimore” (La nave di Teseo edizioni, collana Oceani, traduzione di Vincenzo Vega, 587 pagine), che l’autore stesso descrive con le parole che vi riportiamo da la Lettura del Corriere della Sera. Il romanzo ci è piaciuto, altrimenti non staremmo qui a consigliarvelo, però il suo primo libro – La verità sul caso Harry Quebert – rimane il migliore.

“Il libro dei Baltimore” è da leggere ora se sei così:

Genere: femmina o maschio

Età: dai 15 anni in su

Carattere e stato d’animo: hai bisogno di staccare dalla tua vita ed essere trasportato di prepotenza in quella di un altro, o di altri. Attivo, curioso, instancabile, sei un lettore appassionato dalle saghe familiari e in genere dalle storie intricate che tengono col fiato sospeso

Libri piaciuti: “Il cardellino” di Donna Tartt, “Ventiquattro secondi. Autobiografia di Vittoriano Cicuttini” di Simone Marcuzzi, “L’amica geniale” di Elena Ferrante

Ascolta il podcast della radio recensione o scaricalo qui:

 





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