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Dopo il  successo di XXI secolo (tra i semifinalisti del Premio Strega 2015), Paolo Zardi torna al romanzo con La passione secondo Matteo, edito ancora una volta da NEO edizioni (collana Iena, 207 pagine). Può piacerti se sei un tipo fatto così:

Genere: maschio o femmina

Età: dai 30 anni in su

Carattere e stato d’animo: di te dicono che sei timido e riflessivo ma in realtà sei uno che va controcorrente. Ammiri chi dice liberamente come la pensa e, se potessi esprimere un desiderio, chiederesti la macchina del tempo per verificare se le tue ipotesi diventeranno mai realtà!

Libri piaciuti: XXI secolo di Paolo Zardi, Mosca più balena di Valeria Parrella, Il bambino che sognava la fine del mondo di Antonio Scurati.

In questa sua ultima fatica l’autore racconta un ricongiugimento: Matteo non vede suo padre Giovanni da molti anni quando riceve una sua chiamata urgente in cui l’uomo, malato, gli chiede di raggiungerlo in Ucraina, dove vive con una nuova moglie. I due sono totalmente diversi e sono cresciuti l’uno distante dall’altro, perché Giovanni non s’è mai interessato a quel figlio che ha avuto con una donna, che, infine, non è riuscita a sopportare il dolore e l’ignominia dell’abbandono, e si è tolta la vita.

Si tratta di un vero e proprio romanzo di formazione: Matteo, ingegnere dai fermi principi morali, attraverso l’esperienza raccontata nelle pagine del romanzo, cioè l’incontro con la sorellastra Giulia, donna irrequieta e dall’animo felicemente disordinato, il disastro lavorativo da cui viene travolto e la richiesta estrema del padre, scopre che ci si può fare, quantomeno, nuove domande. E provare a darsi nuove risposte.

L’ascolto de La Passione secondo Matteo di Bach è stato il motivo per cui ho scritto questo libro

ci racconta l’autore, che dice di essere stato ispirato a raccontare la storia di un padre e di un figlio nel quale si intravedono tracce del rapporto che esiste tra Dio e Gesù nel Vangelo, che Bach ha messo in musica con La Passione.

C’è qualcosa di autobiografico? Ce lo chiediamo perché raramente nei romanzi si parla d’ingegneria (e Zardi è un ingegnere), perché compare qualche località nei dintorni di Padova (città dove l’autore vive), e perché fuori onda ci racconta di essere stato in Ucraina proprio dove la scena si svolge (anche se alla cittadina nel romanzo ha dato un nome d’invenzione). Ci ha risposto così:

È impossibile prescindere dalla propria esperienza personale. Quando si scrive si prendono le proprie vite, si buttano in quel tritacarne che è il romanzo e si tira fuori qualcosa di nuovo

E ancora, scherzando:

Di certo io ho più capelli di Matteo e lui è credente mentre io sono ateo!

Ascolta la prima parte dell’intervista (o scaricala qui):

Scrivere è un modo per organizzare il proprio mondo interiore, si arriva alla fine con un poco di consapevolezza in più

Ma cosa fa Zardi mentre scrive? Si permette di leggere altri romanzi (come fa Murakami) o ha paura di esserne influenzato? Ascolta musica? (In questo caso La Passione secondo Matteo fino allo sfinimento!). E, se sì, quale?

Questo è il gruppo che ascolta scrivendo, e, per scoprire il resto (e una serie di aneddoti curiosi), premi play sulla seconda parte dell’intervista (o scaricandola qui):

L’oboe che sul continuo dei violoncelli apriva l’Erster Teil poneva, con la sua melodia dolente e la tristezza dei suoi accordi minori, la più straziante delle domande: c’era qualcuno disposto ad amare l’uomo nonostante tutto?





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