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Ci sono dei momenti in cui abbiamo bisogno di fare un respiro profondo e restare in silenzio. Dei momenti in cui serve fermarsi e lasciare che i pensieri fatti sedimentare nella frenesia della giornata tornino a galla e possano fiorire nella nostra testa.

Ecco, se ti senti in questo modo, fai così: metti a bollire l’acqua e poi fai infondere per qualche minuto il tè che Nicoletta Tul (la tea tester di cui ci fidiamo ciecamente) consiglia nel video qui sotto.

Si chiama Shui Jin gui che significa «tartaruga d’acqua dorata». È uno dei grandi classici fra i tè oolong* (*i tè a metà tra il tè nero e il tè verde, solo parzialmente fermentati) più antichi dei monti Wuyi in Cina. Sono tè torrefatti molto pregiati prodotti artigianalmente. Il Shui Jin gui ha forti sentori minerali e un ricco e raffinato bouquet fruttato. Nicoletta lo immagina come:

Un tè da saggi eremiti di montagna o da imperatori

E mentre lo sorseggi in una ciotolina di porcellana cinese (ma va bene anche la tua solita mug), leggi l’ultimo libro di Paolo Barbaro: Le due stagioni (Marsilio). Tieni a mente che è stato scritto da un uomo di oltre novant’anni che guardava la vita, sapendo che a breve l’avrebbe lasciata, con l’occhio innamorato di chi ha vissuto pienamente.

È un dittico: il racconto di un amore tra due quarantenni durato l’arco di un’estate, vissuto nella Venezia di fine Novecento, nel sestiere verde e poco conosciuto di Sant’Elena, seguito da tre mesi di diario in cui l’autore, costretto a casa, guarda fuori dalla finestra e ricorda. Pura poesia.





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