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Ci sono delle volte, rare, rarissime, in cui il libro che stai leggendo ti fa perdere il senso del tempo e dello spazio. Non capisci più se la voce della narrazione stia fuori o dentro di te. Questo è il caso del (primo!) romanzo (ma ha scritto tantissimi racconti) di Paolo Cognetti, fine narratore che già avevamo intervistato in radio a proposito dell’antologia che aveva curato per Einaudi (New York Stories, ricordi?).

Dopo Sofia si veste sempre di nero, in “Le otto montagne” Cognetti torna a raccontarci una storia potente, intima ed epica, ambientata tra le montagne, che tanto ha da dire, con la verità del racconto e non dei ragionamenti, alla nostra generazione di trenta-quarantenni. Dopo un lungo sodalizio con Minimum Fax, l’autore pubblica questo suo primo romanzo con Einaudi nella sua collana più prestigiosa: Supercoralli. Siamo certe possa piacere a tantissimi lettori e anche a te se, in particolare, se ti ritrovi in questo identikit:

Genere: maschio o femmina

Età: dai 18 anni in su

Carattere e stato d’animo: non sei per forza un accanito lettore, sei un uomo che, soprattutto, vive. Ami la montagna e in generale le sfide. Ascolti la natura, i richiami, i silenzi. E le voci degli altri uomini

Libri piaciuti: “La ballata di Adam Henry” di Ian McEwan, “La pelle dell’orso” di Matteo Righetto, “Sofia si veste sempre di nero” di Paolo Cognetti

Nel suo ultimo libro Paolo Cognetti racconta la vita intrecciata di tre uomini, Pietro, suo padre Gianni e l’amico Bruno, ragazzino e poi uomo di montagna che entra in sintonia con il padre di Pietro, appassionato camminatore e uomo schivo, molto più del figlio. Protagonisti silenti sono la montagna e il rapporto mitico, magico, epico che s’instaura tra l’uomo e il sentiero, la vetta, il cielo. Le cime, dice l’autore, hanno una

disumana bellezza

Premi play e scopri cosa ci dice Paolo Cognetti in merito a tutto questo (o scarica il podcast qui):

 

Il passato è a valle. Il futuro a monte

è la risposta giusta ad una domanda che il padre di Pietro gli fa guardando l’acqua scorrere in un torrente. Dov’è il futuro? Il ragazzino di primo acchito risponde ch’è valle, dove l’acqua scende, e invece…

Abbiamo chiesto all’autore di svelarci il mistero di questa frase che sembra profetica, non abbiamo resistito dal farci i fatti suoi e gli abbiamo domandato quale personaggio “sia lui” e infine se l’impressione che si ha leggendo, cioè che la storia gli sia uscita dalla penna tutta in una volta senza cancellature, corrisponda a verità.

Scopri cosa ci ha risposto attivando il player (o scarica il podcast qui):





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