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Sta per uscire in edizione economica un romanzo che ci è piaciuto molto di un autore celebre di cui – ahimé – si ricorda quasi solo, e sempre, il fortunatissimo esordio “La solitudine dei numeri primi”. Lui è Paolo Giordano e “Il nero e l’argento” (Einaudi editore, 118 pagine), la sua terza ed ultima fatica letteraria, secondo noi è il più bello dei suoi romanzi. Piace anche a te se sei fatto così:

Genere: maschio o femmina

Età: dai 25 ai 60 anni

Carattere e stato d’animo: sei silenzioso, introspettivo, e inaspettatamente ottimista. A dispetto della confusione che c’è fuori tu resisti, e resti, comunque vada.

Libri piaciuti: “Dove si va da qui” di Simone Marcuzzi, “Le notti blu” di Chiara Marchelli, “Il corpo umano” di Paolo Giordano

C’è emozione in regia, come sempre quando Vale “incontra” la voce dei suoi autori preferiti. Paolo Giordano è infatti al telefono con noi e cerchiamo di carpirgli tutta una serie di informazioni riservate, con una certa sfacciataggine bisogna dire.
Di certo abbiamo capito che la sua formazione di fisico è una parte di sé che diventa una chiave per leggere il mondo di cui va fiero, anche se al protagonista de “Il nero e l’argento” fa dire:

Una laurea in fisica teorica, una specializzazione in teoria quantistica dei campi gravitazionali una generale dimestichezza con il formalismo più avanzato del calcolo simbolico, non sono in grado di trasferire nella testa di mio figlio il motivo per cui un numero qualunque moltiplicato per zero dà come risultato zero. Perdo la pazienza:  – Fa zero! Zero! Se non riesci a capirlo, allora facci l’abitudine!

Ascolta la prima parte dell’intervista (o scaricala qui):

 

In questa occasione Vale è curiosa come mai , e chiede a Paolo Giordano il perché della dedica

alla ragazza che frequento

in un libro che di fatto è un omaggio alla famiglia, alla sua costruzione e al suo fragile equilibrio. Si racconta infatti di un nucleo, di cui fa parte anche la signora A., domestica tuttofare ma che in realtà è il perno attorno al quale ruota la serenità di tutti. Solo che la signora A. s’ammala gravemente…

Ascolta la seconda parte dell’intervista (o scaricala qui):





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