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Quello che ti consigliamo oggi è un romanzo che tutti dovrebbero leggere, in virtù del fatto che racconta un pezzo della nostra storia: di italiani, di lettori e di persone che mettono in fila le cose per capirci meglio, ma anche perché l’autore riesce a far venire al lettore la pelle d’oca. È Il tempo migliore della nostra vita di Antonio Scurati (Bompiani, collana Romanzi Bompiani- Narratori italiani, 267 pagine) ed è venuto il momento di affrontarlo se sei fatto così:

Genere: maschio o femmina

Età: dai 16 anni in su

Carattere e stato d’animo: sei una persona profonda, paziente e ami lasciar sedimentare quello che ti succede per rifletterci a mente fredda. Ami la storia e la letteratura, con una particolare predilezione per la casa editrice Einaudi

Libri piaciuti: Il traduttore di Biagio Goldstein Bolocan, Lessico famigliare di Natalia Ginzburg, Il bambino che sognava la fine del mondo di Antonio Scurati.

Il protagonista indiscusso di questo racconto storico è l’eroico Leone Ginzburg, fondatore con Giulio Einaudi dell’omonima casa editrice, costretto a lavorare nell’anonimato prima perché antifascista e poi perché ebreo: il sipario si apre con il suo “no” al fascismo l’8 gennaio 1934. Protagonisti però sono anche i Ferrieri, teatranti napoletani, e gli Scurati, antenati dell’autore, fino ad arrivare all’autore stesso, verso cui la vicenda discende, quasi a dire che i protagonisti di quella storia eroica siamo tutti noi.

Einaudi gli sta chiedendo di rinunciare al proprio nome dannato, di essere la mente e l’anima di un’opera anonima, il genitore di una creatura di padre ignoto, uno di quegli eroi minori che nell’epica antica venivano fugacemente citati solo negli elenchi dei morti. Leone Ginzburg accetta.

Scurati è un autore prolifico e la sua produzione letteraria è quasi sempre imprevedibile: passa dalla cronaca, alla storia, alla riflessione filosofica rimanendo in bilico, quasi sempre, con l’autobiografia. Gli abbiamo chiesto perché. Ascolta la sua risposta premendo play,  o scarica la prima parte dell’intervista ad Antonio Scurati qui.

Come autore soffro della condanna a dover vivere sempre in questo nostro presente

E poi: come mai ha scelto di raccontare proprio questa storia? Per renderla, attraverso la forma narrativa del romanzo, più accessibile di quanto non sia leggendo un libro di storia? Perché tutti dobbiamo capire da dove veniamo e di cosa siamo il risultato? Ci ha risposto:

Questa è la prima volta in cui avevo in mente come lettori possibili i miei studenti dell’università. Sono convinto che una delle menomazioni spirituali dell’umanità del nostro tempo e del nostro mondo sia quello di aver smarrito il senso della storia che, invece, è stato un punto di forza delle generazioni che ci hanno preceduto. C’è bisogno di recuperare il sentimento della storia: significa che non sei solo in questo mondo, non sei il primo e non sei l’ultimo

Scopri di più ascoltando la seconda parte dell’intervista (o scaricandola qui):

Abbiamo amato anche il suo precedente romanzo, Il padre infedele, strettamente autobiografico, in cui Antonio Scurati racconta l’esperienza del divenire padre, alle soglie della quarantina, come accade sempre più spesso, quando cioé ben si abita da un pezzo la vita senza figli. È un romanzo che ha fatto discutere perché nulla ha del mito fondante della maternità (e della genitorialità) come esperienza idilliaca e soprattutto come situazione di esclusiva pertinenza femminile. L’autore ci ha detto:

È uno dei primi libri che racconta tutto ciò che fino a ieri era stato un esclusivo terreno d’esperienza della donna e della madre: la gestazione, il parto, la nutrizione, la vestizione, la dormizione del neonato, e che oggi  è diventato  terreno d’esperienza, a volte obbligato, per i padri. Il padre è stato convocato sulla scena della madre

anche se, precisa, il punto di vista da cui sono narrate le vicende è assolutamente parziale, ed espressamente rivelato: il suo.

In questo momento Antonio Scurati sta lavorando ad un nuovo un progetto ambizioso che, come lui stesso dice, ha qualcosa in comune con la struttura delle serie TV: una trilogia. Aspettiamo pazienti di trovare il primo volume in libreria…




1 Comment:

  1. […] Il romanzo da leggere se hai voglia di scoprire e appassionarti alle vicende dell’Italia è Il tempo migliore della nostra vita di Antonio Scurati (Bompiani, collana Romanzi Bompiani- Narratori italiani, 267 […]


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